Napolitano apre le consultazioni

Napolitano

Il conto alla rovescia per le consultazioni è finito e la data per la formazione di un nuovo governo si avvicina. Mercoledì 20 marzo la partita per la formazione dell’esecutivo trasloca a Quirinale dove, precedute della visita dei neoeletti presidenti delle Camere, Pietro Grasso e Laura Boldrini, sono chiamate ad avvicendarsi le delegazioni dei gruppi parlamentari.
VERSO IL MANDATO. Per i 5 stelle è stata confermata la presenza di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Il centrodestra si presenterà in delegazione unica Pdl-Lega, anche per smentire le voci di divisioni. E quindi, giovedì 21, sarà il turno del Pd, il partito che rivendica per sé l’incarico.
Giorgio Napolitano, esplorate le intenzioni dei gruppi, è chiamato a designare il premier incaricato. Per cancellare l’incertezza nella quale il Paese sta navigando il presidente della Repubblica, a quanto pare, ha intenzione di affidare non un semplice mandato esplorativo per sondare le forze politiche, ma un mandato vero e proprio.
Bersani: «Al Colle con il programma degli otto punti»

Pier Luigi Bersani, deciso a rivendicare il mandato, va dritto per la strada sdrucciolevole un governo di minoranza. Un sentiero stretto, che acquista curve ogni giorno. Anche perché, hanno spiegato i democratici informati dello stato dei contatti con i vari partiti, la coperta dei numeri, per riuscire a dimostrare al Colle che un governo può nascere, sembra molto corta.
Tanto più che il Pd potrebbe non conservare la compattezza necessaria ad affrontare il percorso a ostacoli che ha scelto, visto che ogni decisione rischia di diventare motivo di spaccatura, come avvenuto per l’elezione di Roberto Speranza come capogruppo del Pd alla Camera.
NOMI FUORI DAGLI SCHEMI. Ma Bersani ha ribadito convinto: «Andremo al Colle con la proposta votata nella direzione del Pd», alludendo agli otto punti del programma ma soprattutto al fatto che il premier incaricato, se vorrà il Capo dello Stato, sarà lui.
Il segretario Pd ha confermato anche l’intenzione di replicare la mossa usata a Montecitorio e a Palazzo Madama: nomi nuovi e fuori dagli schemi per il nuovo esecutivo. «Stiamo facendo girare la ruota», ha detto il leader democratico tirando un bilancio dell’elezione dei nuovi vertici delle Camere e alludendo alla strategia che ha intenzione di confezionare per l’esecutivo. E già impazza il toto-nomi di un ‘governo per il cambiamento’, da Fabrizio Barca a Rosanna Capacchione, la cronista anti-mafia eletta col Pd al Senato, da Salvatore Settis all’economista Carlo Dell’Aringa
Per rendere meno azzardato il percorso il segretario democratico spera che anche la Lega Nord si faccia convincere a non staccare la spina della prossima legislatura.
LO SPIRAGLIO DI MARONI. I contatti ci sono stati, ma Roberto Maroni ha deciso di blindare il suo patto con il Pdl: «Non faremo nulla contro la coalizione», ha assicurato. Ma ha anche aggiunto, lasciando aperto un minimo spiraglio: «Come governatore della Lombardia voglio un governo che mi dia risposte». Difficile, però, che la Lega si faccia convincere da un governo guidato da Bersani con innesti di personalità ben viste dai grillini (Rodotà, Saviano, Settis, tanto per citare i nomi che circolano maggiormente).
Berlusconi: «Intesa Pd-Pdl per uscire dalla crisi»

La linea del centrodestra è semmai un’altra: strappare al Pd l’assicurazione che dopo Napolitano il Quirinale andrà a un esponente del centrodestra, e dar vita a un governo di larghe intese, escludendo i grillini. «Per uscire dalla recessione e ripartire verso lo sviluppo», è l’idea espressa da Berlusconi, «occorrono interventi forti, e soltanto un governo esperto, stabile e autorevole che scaturisca da un accordo tra il Pd e la nostra coalizione può realizzarle. Ma in cambio abbiamo ricevuto solo insulti».
«OCCUPAZIONE DELLE CARICHE». Ma Berlusconi, presumibilmente rappresentante della delegazione congiunta con la Lega, nell’incontro con Napolitano ha intenzione di cogliere anche l’occasione per ribadire quanto fatto sapere in questi giorni: «Evidenzieremo al capo dello Stato», è il ragionamento, «che il Pd ha occupato tutte le cariche chiudendo la porta al Pdl nonostante il risultato elettorale». Una serie di considerazioni che l’ex capo del governo ha messo nero su bianco in una lettera inviata agli iscritti al sito Forzasilvio.it per mobilitarli in vista della manifestazione di sabato a piazza del Popolo in cui accusa i Democratici di «occupazione militare di tutte le cariche. Una cosa inaccettabile».
L’INTRANSIGENZA DELL’M5S. Il M5s, dopo la sfuriata di Beppe Grillo per l’elezione di Piero Grasso, sembra un interlocutore difficile da sedurre per i democratici: solo nella serata di martedì 19 marzo, ad esempio, i grillini hanno manifestato l’intenzione di incontrare Zanda per discutere, in diretta streaming, dell’assegnazione delle vicepresidenze e di altri ruoli istituzionali. Proprio perché l’apertura dai ‘5 stelle’ sembra quasi impossibile, il Pd si guarda alla sponda della Lega o amche a ricucire con i montiani.
Martedì, 19 Marzo 2013
http://www.lettera43.it/politica/governo-napolitano-apre-le-consultazioni_4367588258.htm

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