Successo dell’evento Tutti Italiani, verso una nuova legge sulla cittadinanza. L’On. Milena Santerini ha presenziato illustrando la sua proposta di legge, denominata Santerini – Marazziti

Nella giornata di ieri, Domenica 12 maggio, presso il Teatro alle Colonne a Milano, si è svolta la manifestazione Tutti Italiani, verso la nuova legge sulla cittadinanza, in sala presenti un centinaio di persone, molti italiani ma anche molti stranieri. Un evento ben riuscito grazie anche alla partecipazione dell’attore Manuel Ferreira e dalle numerose testimonianze, come quella di Rania Ibrahim dell’associazione Yallah Italia, Francesco Wu di Associna, che ha sottolineato l’importanza delle Imprese “straniere” aperte nell’ultimo anno a Milano nell’affrontare la crisi economica, evitando un tracollo economico ben più grave di quello che stiamo vivendo. Importanti anche i contributi di Fouad Sokal componente dell’associazione genti di pace e della ricercatrice dell’Università di Torino Anna Granata che si è soffermata sull’importanza dell’educazione, della cultura dell’importanza dell’ambiente geografico, ma anche fisico in cui un individuo cresce e come questo plasmi e forma un senso di identità nell’individuo stesso. Alla manifestazione organizzata dalla comunità di S. Egidio ha preso parte anche l’On. Milena Santerini, deputata di Scelta Civica e depositaria assieme al collega On. Mario Marazziti della proposta di legge sulla cittadinanza, che si basa sullo Jus Culturae e non sullo Jus Soli puro. Perché oltre ai diritti/doveri che comporta l’avere una cittadinanza, perché a farci italiani è l’aver condiviso un modo di pensare, una cultura. Questo ci rende depositari di un’identità, che supera le differenze dovute al colore della pelle o del proprio credo, ma anzi, l’incontro di queste differenze ci arricchisce rende una civiltà prospera consentendole di evolversi ed essere sempre all’avanguardia. Solo se si ha un’identità debole, fragile si ha paura a conoscere, accettare altre culture, perché non si conoscono le proprie radici. Forse questa è l’occasione per l’Italia e gli Italiani “vecchi” e “nuovi” di riscoprire la propria cultura e le proprie radici, dimenticate o addirittura perse da tempo.